Tra i miei alti e bassi nell'approccio alle tecnologie "sociali" offerte dall'odierno Web, solo oggi ho scoperto del.icio.us .
O meglio: conoscerlo lo conoscevo gia', ma oggi ho fatto il grande passo di registrarmi un account. Ho iniziato a popolarlo con i miei bookmarks e qualche link pubblicato in passato su questo stesso blog, ed ammetto che in fondo non e' male.
La cosa che piu' in assoluto mi ha stupito e' stata la gestione dei tags: osservando come sono usati su questo sito, ovvero in modo "sensato", mi rendo conto che essi hanno davvero una qualche forma di utilita'. Come vuol dire "sensato"? Vuol dire che il form per l'inserimento di nuovi links e la modifica di quelli esistenti aiuta l'utente a selezionare tags che gia' sono stati assegnati ad altri elementi personali, oppure allo stesso elemento ma da altri utenti, ed in tal modo si riesce ad evitare dispersione e frammentazione dell'informazione. Che e' il rischio piu' grosso nella categorizzazione a tags.
Senza contare che sto' del.icio.us e' davvero ricco di contenuti: sono andato a curiosare nelle pagine di coloro che avevano come me bookmarkato URL scarsamente popolari, ed in breve ho scoperto perle nascoste come questa qui. Il fatto di far organizzare i riferimenti dalle persone risulta ottimo per indicizzare con precisione pagine che altrimenti si perderebbero nel marasma della Rete ed ignorate dagli spiders dei motori di ricerca, e seguendo le catene di tags che legano una pagina con l'altra ci si trovano risultati spesso inaspettati.
Imperterrito continuo a pensare che, in ambiente desktop, i tags non servano a nulla, ma appunto perche' sul desktop l'utente tagga i files suoi secondo i suoi criteri e null'altro: l'unico modo per trarre profitto da questo meccanismo di organizzazione e' la collaborazione e la condivisione.
Il tagging funziona solo sul Web.
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