Pensieri e parole su HCI, home computing, tecnologie desktop e sul Progetto Lobotomy

giovedì 29 gennaio 2009

Divide et Impera

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Oramai ho cosi' tanti e variegati impegni che finiscono col sovrapporsi l'un l'altro secondo i piu' arzigogolati percorsi, ma cio' ha il lato positivo che con un singolo task ottengo piu' risultati utili per contesti completamente diversi. E' questo il caso del modestissimo progettino (sarebbe meglio chiamarlo "giocattolo") che ho aperto l'altro giorno su BarberaWare: Mignon, un client per le webradio.
In un colpo solo ho ottenuto: un playground ove iniziare a pacioccare e a prender mano con Python, orribile ed ingestibile linguaggio che mi tocca apprendere per assolvere ad alcune richieste del mio nuovo prossimo lavoro; un programmino da eseguire prossimamente nel PC recentemente installato in cucina, e con cui ascoltare il giornale radio cenando pur senza dover portare a spasso il laptop come attualmente faccio; una prima implementazione sperimentale di un concetto che gia' riportai su questo blog, in merito alla netta divisione di funzionalita' ed interfaccia del software. Sorvolo qui sulle invettive all'indecente linguaggio sopra menzionato ed alle mie abitudini domestiche, mentre mi soffermo su qualche considerazione in merito all'ultimo punto (l'unico dei tre in-topic su questo blog), forse banale e non particolarmente ricca a causa della modestia della mia attuale esperienza ma che quantomeno riporto per conoscenza.
Sviluppare una applicazione ove funzionalita' e interfaccia sono distinte non e' complesso, quantomeno non piu' che non progettare e realizzare un qualsiasi altro software con un po' di criterio: l'unico elemento cui probabilmente occorre prestare particolare attenzione e' la quantita' e la frequenza degli scambi di informazione tra i due strati: avendo a che fare con un protocollo IPC (che sia DBus o una coda di messaggi poco importa, sempre un qualche tipo di syscall esplicito o implicito e' necessario) meno memoria si sposta e meglio e', e le risposte non possono essere ne' istantanee ne' in realtime come all'interno di un unico processo. Di contro, come ci si puo' bene immaginare la flessibilita' della piattaforma e' completa: al momento il mio modesto programmino dispone solo di una umile interfaccia a linea di comando, ma gia' sto progettando di realizzare quella grafica in QT (altra tecnologia che mi tocca apprendere per intraprendere il mio nuovo mestiere) e quella web senza intaccare minimamente il core dedito all'interrogazione dei vari servizi di directory dei canali radio e alla riproduzione audio.
In sostanza: il paradigma mi garba e mi sembra utilizzabile senza particolare sforzo.
Un colpo al cerchio ed uno alla botte, alla fine qualcosa riesco sempre a combinare...

lunedì 19 gennaio 2009

Canale Libero

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Gia' da qualche tempo avevo scoperto identi.ca, servizio di microblogging in tutto e per tutto simile a Twitter ma la cui piattaforma e' interamente opensource e costruita intorno a standard aperti. Ma all'epoca mancavano ancora tanti servizi e tante features, quelle che rendono davvero utile (se davvero il microblogging puo' essere definito "utile"...) una applicazione del genere, cosi' lasciai perdere e rimasi sul piu' noto e supportato Twitter.
Questa sera per qualche strano motivo sono tornato a dare uno sguardo al sito, ed ho visto che grandissimi passi avanti sono stati fatti: molte piu' funzionalita', una serie di correzioni piu' o meno evidenti, ed un numero di applicazioni che sfruttano i contenuti pubblicati per mezzo del servizio per trasformarli in mille modi. E cosi', dopo una mezz'oretta passata a ritoccare qua e la', sono riuscito a ricostruire la catena di strumenti da me usata: con Ubiquity aggiungo nuovi "post" nella mia pagina, una applicazione dedicata li piglia e li usa per aggiornare il mio status su Facebook, ed un'altro servizio preleva il feed RSS e ne ricava il bagde visualizzato nel mio blog.
Per quanto identi.ca non raggiungera' forse mai la popolarita' di Twitter (ma non e' detto: spesso quest'ultimo e' fuori servizio, e la prossima messa a punto del suo businness model potrebbero renderlo meno aperto verso gli innumerevoli servizi esterni forniti) e' bello vedere che una community abbia realizzato tutto questo, soprattutto alla luce degli avvenimenti recenti: sempre piu' pressioni si fanno per adoperare e far adoperare standard aperti sull'Internet in modo da garantire interoperabilita' tra le piattaforme, e non pochi sono coloro che sostengono l'utilizzo di software a codice aperto anche sul web in modo da stimolare la nascita di sempre nuovi e ricchi strumenti non solo da parte dei colossi (che in questo periodo di crisi certo non hanno troppi soldi da creare e mantenere iniziative eccessivamente stravaganti) ma anche e soprattutto per mezzo di volontari col pallino per la programmazione; persino Google sta ponderando il rilascio del codice di Jaiku, altro sito di microblogging spesso identificato come l'anti-Twitter, a fronte dell'eccessivo carico di risorse necessarie per mandare avanti la baracca.
E da oggi anche le mie microfacezie sono free as in speech...

venerdì 16 gennaio 2009

Tooltip o non Tooltip

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Da qualche tempo sto sperimentando all'interno di GASdotto una soluzione che, nell'idea, dovrebbe essere un compromesso per l'esposizione di un help contestuale da fornire all'utente per permettergli di muoversi tra le opzioni offerte dall'interfaccia.
Partiamo da qualche assunzione: per quanto le icone possano rappresentare un bell'aiuto in termini di individuazione dei tasti e delle funzionalita' desiderate in ogni momento, purtroppo non sempre possono essere universalmente autoesplicative e comunque l'utente, almeno la prima volta che vede l'interfaccia, non ha idea di dove trovare cosa e non si puo' dunque giocare sulla sua consuetudine. Soprattutto in un programma (come appunto GASdotto) destinato ad essere usato saltuariamente, senza una frequenza costante, e per cui dunque ogni nozione appresa dall'utente puo' essersi persa nell'intervallo tra una sessione e l'altra.
Una qualche sorta di aiuto contestuale che guidi e sostenga l'utente nell'utilizzo e' pressoche' d'obbligo, sebbene sia indispensabile raggiungere un compromesso affinche' tale help in linea sia efficace ma non risulti invasivo.
Quel che e' quasi uno standard de facto in tale contesto, almeno sul desktop, sono i tooltips, ovvero quelle frasette che appaiono passando e soffermando il cursore del mouse sull'elemento di cui si vuol conoscere la funzione. Tale metodo, pero', mi pare estremamente poco efficiente e prono ad ogni genere di abuso: ci sono tooltips lunghi venti righe che includono tutto lo scibile in merito al dato tasto, altri che non riportarno null'altro se non il testo del pulsante stesso (risultando percio' poco informativi...), ma la situazione peggiore in assoluto (nonche' la piu' comune) si verifica quando solo alcuni elementi sono forniti di un tooltip ed altri no: quante volte e' capitato a me stesso di constatare la presenza della finestrella gialla in sovraimpressione passando in un dato punto, spostare il mouse laddove mi serviva, attendere un istante la comparsa della descrizione, muovere ancora un poco il cursore per essere ben certo di aver centrato il tasto di cui avrei gradito un commento, ed alla fine capacitarmi del fatto che nessun tip era disponibile per quello!
La soluzione da me adottata trae ispirazione dalla piu' recente versione di Wordpress: editando uno dei numerosi blogs che mantengo su tale piattaforma ho visto come passando il mouse sui titoli dei posts che appaiono nella lista di articoli modificabili spuntino i links che ne permettono la correzione, la cancellazione ed altre attivita', tutte opzioni che se visualizzate tutte insieme avrebbero appesantito la pagina ma in questo modo risultano comodamente raggiungibili e molto facilmente "scopribili". Per il prossimo futuro vorrei meglio analizzare questo approccio, ma per adesso mi sono limitato a scopiazzarlo impunemente per trattare, come detto sinora, l'help.



Per accertarmi che ogni utente sapesse come comportarsi nei confronti delle tre icone associate ad ogni elemento editabile (salva, elimina, o annulla operazione) ho pensato di piazzarvi sotto una descrizione che apparisse solo al passaggio del cursore del mouse, affinche' il testo non andasse ad incidere sulla linearita' della pagina ma al contempo fosse visibile nel momento opportuno.
Sono abbastanza soddisfatto di questa soluzione anche se ammetto necessiti forse di migliore implementazione (il codice e' talmente elementare che non sto manco a pubblicarlo), cerchero' di riutilizzarla anche in altri contesti per valutare la sua bonta'.

domenica 11 gennaio 2009

Una Idea... Rimane una Idea

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Dopo aver visto il video integrale del keynote in cui e' stato presentato il nuovo sistema Palm, ed avere avuto nuova conferma che le fonti di informazione spesso risultano eccessivamente fuorvianti ed e' indispensabile ricorrere a news di prima mano, inevitabilmente stendo un seguito al post di ieri aggiustando la mira.
E' vero che l'intera piattaforma e' costruita su tecnologie web, ma falso che i dati saranno cosi' tanto integrati quanto lasciato intendere negli entusiastici dispacci giunti dal CES (fiera tecnologica in cui il Pre' e' stato presentato).
Piu' nel dettaglio, di seguito le impressioni che mi sono fatto.

Idee vecchie fatte passare per grandi innovazioni, e/o autentiche fesserie:
  • liste che scrollano con l'attrito, foto che si scorrono spostando il dito a destra e a sinistra, zoom delle pagine web, rotazione automatica dello schermo... Le solite menate cui il pubblico applaude senza un motivo preciso, mi sa che anche nei grandi eventi fieristici ci sono gli omini che sollevano il cartello "Applausi" come negli studi televisivi...
  • interfaccia multi-touch: molto carina da far vedere nel corso dei keynote dinnanzi ad una folla di geek ma gia' popolarizzata da Apple e a parer mio poco usabile all'atto pratico. Mi accorgo adesso di non aver mai parlato su questo blog del mio parere in merito ai multi-touch, dovro' farlo prossimamente
  • sincronizzazione con servizi web: qui sta il nocciolo della decantata fusione ed astrazione tra i dati che mi aveva fatto pensare ad un plagio delle mie idee, ma molto piu' banalmente l'apparecchio gestisce in modo unificato le mail che arrivano da piu' accounts o gli eventi che arrivano da diversi calendar o i contatti i cui frammenti di informazione arrivano da sorgenti sparpagliate. Nulla di cosi' rivoluzionario, anzi era ora che si provvedesse ad un wrapper decente dei numerosi servizi web e ad una interfaccia comune per tutti, anche se mi perplime immensamente il fatto che sta' baracca sia particolarmente integrata con Facebook: ai fatti sara' poi possibile aggiungere nuovi moduli per wrappare anche altri servizi di mail, calendar e contatti, o GMail e Facebook sono inclusi e gli altri si attaccano al tram?
  • totale incoerenza delle applicazioni: una ha particolari colori, un'altra ne usa altri, tasti decorati in un modo qui, tasti decorati in un'altro modo la'. E' evidente che ogni sviluppatore potra' personalizzare l'aspetto del proprio programma come gli garba, nel bene e nel male
Idee carine e/o molto azzeccate:
  • la discriminazione tra notifiche semplici e notifiche grandi: in alcuni casi basta passare all'utente una stringa che apparira' nell'apposita area per le notifiche discretamente piazzata al fondo dello schermo, in altri urge adottare una interfaccia piu' complessa, in entrambi i casi l'attivita' corrente non viene interrotta o disturbata piu' di tanto
  • task management: sebbene non mi strappi i capelli gridando al miracolo e' stato comunque implementato decorosamente il meccanismo per aprire nuove applicazioni, passare da una all'altra, e chiuderle. Il rinomato paradigma delle "cards" si risolve in una lista di finestrelle che si possono scorrere e riordinare (non si capisce per quale motivo lo si dovrebbe fare...)
  • interfaccia a scomparsa: nel caso del Pre' e' stata implementata solo in quella che potrebbe essere definita l'equivalente della taskbar, ovvero una barretta invisibile che compare (con una bellissima quanto inutile animazione) con una particolare gesture e permette di ricondurre rapidamente ad una applicazione gia' aperta, ma di per se' il concetto di avere porzioni di interfaccia che compaiono solo su richiesta e solo per il tempo necessario per scorrere col dito sulla funzionalita' desiderata non e' malaccio. Ci dovro' fare un pensiero...
Nel complesso la mia curiosita' nei confronti della piattaforma rimane immutato, anche se devo rimangiarmi quanto precedentemente affermato in merito alla gia' menzionata questione dell'interpretazione e manipolazione universale dei dati. Il mondo non e' ancora pronto a trattare ogni frammento di informazione in modo flessibile, come al solito dovro' far da solo.

venerdì 9 gennaio 2009

Una Idea e' Sempre una Idea

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Vi e' mai capitato di avere una idea per qualcosa di completamente nuovo, mai visto prima, e dopo pochi giorni vedere l'annuncio di qualcuno che sta facendo quella stessa cosa? A me si, anche piuttosto di sovente, ma mai ho percepito il plagio come in questa occasione.

Nei tempi passati ho su questo blog fatto cenno ad un mio proposito per i prossimi sviluppi del Progetto Lobotomy, anche se non ho mai approfondito sia a causa dello scarso tempo a disposizione per ponderare sull'intuizione ed esprimermi qui sia per il desiderio di provare ad implementare uno straccio di modello sperimentale prima di fare annunci in pompa magna. In sostanza, quel che avevo in mente era di costruire una sorta di prototipo del modello descritto nell'ultimo documento di definizione dell'interfaccia di Lobotomy usando strumenti web, magari lo stesso Web Toolkit con cui da qualche tempo nel bene e nel male lavoro impratichendomi sempre piu', onde accellerare lo sviluppo e verificare se tale soluzione potesse essere adottata anche in via definitiva nell'implementazione finale del sistema, portando di fatto alla realizzazione di una interfaccia pienamente integrata con l'Internet, di rapido sviluppo e velocemente adattabile al mondo desktop ed a quello mobile senza troppi stravolgimenti.
Ci ho pensato un po', mi sono interessato a tutti i piu' recenti strumenti che avessero potuto essere usati a tale scopo, ho iniziato a pensare a riutilizzare un po' del codice e dei concetti sinora strutturati per GASdotto, ed oggi... Leggo su OSNews che, in modo del tutto imprevedibile, Palm presenta sul mercato con una cosa identica.

Un nuovo sistema operativo, una interfaccia completamente costruita su tecnologie web, la possibilita' di integrare i propri componenti in HTML, CSS e Javascript.
Ma se la similitudine al mio pensiero si limitasse solo a quello lo potrei accettare: l'idea di usare gli oramai potentissimi strumenti per la Rete per implementare una soluzione destkop non e' nuova, i web desktop esistono da anni e numerosi sono stati i tentativi di integrare locale con remoto. Quel che realmente mi suona ancor piu' famigliare e' l'architettura del nuovo ambiente introdotto da Palm per i suoi dispositivi mobile.
Leggo dall'articolo:
The fact that smartphones today are all application-centric shows where their software comes from and where their roots lie: the desktop operating system. Palm is changing all this with its card-based interface, where the application is irrelevant - it's all about the task.
Per farla breve: niente applicazioni standalone, solo delle interfacce (da loro chiamate "cards") da applicare ai dati per interagire con essi. Ne' piu' ne' meno di quanto io scrissi mesi fa' immaginando il metodo ideale per ottenere il massimo dell'integrazione e dell'estensibilita' con il minimo sforzo.

Che ci sia qualche ingegnere Palm che comprende l'italiano e legge il mio blog?

Ad ogni modo, sorvolando su improbabili plagi e scopiazzature, sono ben lieto di vedere che qualcuno abbia avuto la mia stessa visione, e che questo qualcuno non sia il primo che passa ma anzi un affermato colosso: evidentemente non sono tutte campate per aria le mie supposizioni. Non mi resta che attendere di dare una occhiata a quello che sara' il prossimo SDK (e certamente ce ne sara' uno, se Palm intende far concorrenza all'iPhone inevitabilmente permettera' a tutti di lavorare su software addizionale che arricchiscano la piattaforma) e vedere in che modo e' stata stabilita l'interfaccia verso il sistema, cosa viene lasciato alla discrezione del developer e cosa e' implicito nella struttura stessa, e come le "cards" interagiscono tra loro e con il contenitore che le circonda.

Ah, non avessi tutti questi impegni e potessi dedicarmi integralmente a Lobotomy per un po'... Ma, se potessi mangiare un'idea, avrei fatto la mia rivoluzione...

domenica 4 gennaio 2009

Utenti Ribelli

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Che gli utenti facciano sempre il contrario di quanto dovrebbero fare per un corretto uso degli strumenti informatici e' cosa gia' detta e risaputa, ma talvolta incorro in episodi che mi lasciano interdetto.

L'aneddoto di oggi: in questi giorni sto passando il tempo realizzando un applicativo web che ha lo scopo di semplificare ed automatizzare le operazioni di gestione e manutenzione di un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), permettendo ai responsabili di definire gli ordini per i vari fornitori e agli altri membri di avanzare richieste per tre chili di carne di vitello con certificazione biologica o una latta di olio extravergine siciliano.
Questa sera, dopo aver caricato online la prima demo dimostrativa da far provare ai miei collaboratori (e di cui non pubblico l'URL: e' ad uno stato talmente primordiale di sviluppo che finirei solo col fare una figuraccia se la si vedesse...), ho fatto un giretto sulla Rete e sono involontariamente incappato nel blog del GAS di Avigliana, ridente paesello a poca distanza da Torino. Scorro rapidamente i post, e noto che essi hanno adottato come soluzione gestionale un tal GestiGAS, applicativo nelle finalita' analogo a quello di cui mi sto occupando ed altrettanto freesoftware ma risultato (tanto per cambiare...) eccessivamente ostico ed inopportuno nell'utilizzo da parte di persone con scarsissima dimestichezza col computer, come appunto la maggior parte dei membri dei gruppi di acquisto.
Fatto sta che scendendo di poco nella pagina trovo, in mezzo alle altri frasi ed al termine della descrizione di una serie di prodotti, una frase in verde isterico e con carattere ingrandito:
CONCLUDENDO .... compito delle vacanze: andate su gestigas (sigh!) ed inserite le vostre prenotazioni!!!
Mi son chiesto il perche' di quel "sigh" tra parentesi, e sono andato a leggere i commenti del post: ben quattro persone hanno riportato le loro richieste di arance e limoni direttamente sul sito, totalmente incuranti dell'esistenza di un form da compilare. Ho guardato i commenti di tutti gli altri post, ed in tutti appariva la stessa cosa: sfilze di richieste immesse da individui che hanno ritenuto piu' conveniente scrivere in una frase sulla bacheca pubblica quel che desideravano anziche' aprire un'altro sito, autenticarsi, cercare la pagina relativa all'ordine ed inserire i valori nei campi giusti. Con buona pace del tapino che di volta in volta deve andare a controllare cosa e' stato scritto e da chi (dovendo poi richiedere conferma via mail o telefono, in quanto la stragrande maggioranza di tali commenti riportano il nome del committente ma sono inseriti senza autenticazione, anonimi da un punto di vista digitale, e dunque potenzialmente fasulli), e riordinare il tutto prima di contattare l'allevare o l'agricoltore di turno e sapere cosa dirgli badando di non sbagliare nel farsi mandare qualche cassetta di agrumi di troppo che poi non si sa a chi rifilare.

Esiste modo di ovviare a cotanto sperpero di strumentazioni tecnologiche e a siffatta pigrizia da parte dell'ingenuo consumatore equosolidale e velleitariamente consapevole? La risposta e' "no".
O meglio: non v'e' modo di convincere l'utente a fare la cosa che andrebbe fatta (ovvero: mettere la quantita' di cassette di arance che vuole nella casellina del form, in modo da avere alla fine informazioni precise e puntuali), per tante motivazioni: la consueta ed oramai scontata resistenza dinnanzi a qualcosa che vada al di la' della sua abitudine ("E' troppo complesso, non sono capace", detto solitamente ancora prima che qualcuno gli spieghi il comportamento che dovrebbe tenere), l'effettiva incapacita' nello svolgere il task (questo molto dipende da quanto e' ben fatta l'interfaccia davanti cui si trova, se non e' assolutamente chiaro qual'e' il percorso virtuale di tasti e pannelli da affrontare per arrivare alla casella da riempire per avere delle arance e' facile che ci si trovi da tutt'altra parte ed alla lunga si desista), e sopra ogni altra cosa l'innata pigrizia che caratterizza una buona percentuale della popolazione, in particolare quella italiana.
Ma, in fin dei conti, se Maometto non va alla montagna la montagna va da Maometto: basta saper uscire dai soliti schemi, quelli per cui il programma e' quello che si vede nella relativa finestra sul monitor (o al relativo URL, nel caso del web) e basta. Se l'utente non va all'applicazione, l'applicazione andra' dall'utente: da ieri sera contemplo la pagina di documentazione dell'API Gadgets provvista da Google, con l'idea di realizzare una versione ridotta e "embeddabile" del mio modesto software in iGoogle, Blogger ed altre piattaforme simili e compatibili. Scopo del gioco: rendere trasparente l'interazione con il programma, e mettere a portata di mouse i pochi tasti necessari ad avanzare la propria richiesta di una cassetta di arance affinche' risulti ancor piu' rapido e conveniente che non scrivere una mail o lasciare un commento nel blog. Gestendo in modo opportuno autenticazioni (da richiedere il minor numero di volte possibili), links (fatti apposta per identificare sia l'utente che un determinato prodotto con hash salvati a monte sul database in modo da poterne invertire il significato) ed una serie ristretta di informazioni rilevanti per l'utente, il gestionale esce dalla sua sede e va a mettersi proprio sotto gli occhi di chi deve usarlo.

Partito come un semplice favore da fare ad un amico e come pretesto per affinare l'utilizzo delle tecnologie di sviluppo web, questo lavoretto sta poco alla volta rivelandosi una succosa sfida tra me ed una pletora di personaggi con una scarsissima voglia di collaborare.
Riuscira' il vostro eroe a realizzare un software che sia realmente utilizzato ed amato da individui con competenze tecniche pari a quelle di una zucchina (rigorosamente biologica)?. A noi non e' dato sapere cio' che il destino gia' sa.

venerdì 2 gennaio 2009

Snippets

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Gia' mi son ripromesso di farlo piu' di una volta, ma cavalcando l'onda di entusiasmo e buona volonta' che ha accompagnato l'inizio del nuovo anno mi ci son messo davvero. In realta' unisco una idea vecchia ad una nuova: quella di arricchire la comunicazione con il mondo esterno con il supporto di contenuti multimediali (foto e video), e quella di impegnarmi per meglio ingegnerizzare frammenti di codice ideati per le mie opere ma che siano facilmente riutilizzabili da chiunque.
Ho or ora attivato un account su Vimeo (dopo aver provato con scarsa soddisfazione YouTube), e vi ho caricato un primo video dimostrativo di una classe per GWT che pubblicai qualche tempo addietro su BarberaWare e che ho preso ad utilizzare con regolarita' nelle mie applicazioni web.



Suddetta classe implementa un concetto piu' volte ritrovato nel blog di Humanized e di Aza Raskin, nonche' implementato con discreto successo in Songza ed in Amarok (sotto il nome di OSD, On-Screen Display): evitare i dialog modali e sostituirli con notifiche temporanee, visibili ed identificabili dall'utente ma che non richiedano un suo intervento per essere chiuse. Nel caso specifico della mia classe e' possibile includere questo genere di notifiche nelle proprie applicazioni web scritte in GWT, personalizzandone l'aspetto attraverso il CSS e lasciando che il codice si occupi di schedulare le visualizzazioni e trattare il fading del messaggio mostrato.

Conto di produrre e discutere qui altri frammenti nel prossimo futuro, che andranno a coprire via via le aree in cui mi trovo a lavorare; nel piu' imminente periodo fin troppo mi soffermero' sullo sviluppo web, essendo all'opera su ben due applicazioni (una privata ed una open), e vedro' di produrre per ognuno un piccolo demo video che ne dimostri la funzionalita': lungi da me dall'arrivare ai livelli del celeberrimo MacSlow, che di filmati ne divulga pochi ma ogni volta sa stupire con incredibili effetti speciali, ma nel mio piccolo spero di contribuire con qualche poco di codice e qualche osservazione che possa risultare utile ad altri.

giovedì 1 gennaio 2009

Un Blog per Domarli Tutti

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Un po' mi spiace iniziare l'anno con un post cosi' fortemente off-topic, ma in fin dei conti se non mi faccio "pubblicita'" da solo non posso sperare che il mio messaggio si propaghi.
Con l'inizio del nuovo anno avvio da subito la concretizzazione dei propositi raccolti sinora, iniziando da... il blog.
Da quando il mio contratto ADSL con Tin.it e' stato chiuso e non posso mantenere il mio server domestico a causa del NAT dietro cui mi trovo con la connessione (neppure cosi' stabile, in fin dei conti) di Vodafone non ho piu' potuto esporre sull'Internet madbob.homelinux.com, mia storica nicchia telematica che mi ha accompagnato fin dall'inizio della mia permanenza in Torino. Ma mi e' assai dispiaciuto non avere piu' una pagina su cui esprimere le mie critiche ed i miei giudizi, soprattutto adesso che sempre piu' forte e' la necessita' di far emergere le magagne del mercato IT ed offrire spunti di riflessione per la ricostruzione del Nuovo Mondo che ci si aspetta sorga dalle ceneri lasciate dal rogo della crisi internazionale.
Lascio pertanto spento il mio server casereccio (che, diciamocelo, su una Rete in cui si parla solo piu' di cloud computing e' diventato cosa obsoleta e fatiscente) ed intraprendo una nuova avventura: da qualche minuto e' sull'Internet madbob.wordpress.com, prossimo contenitore dei piu' arditi ed intransigenti post che possano scaturire dalla mia usurata tastiera. lobotomy-dev.blogspot.com continuera' ad essere collettore di divagazioni squisitamente tecniche, mentre chi vorra' di quando in quando leggere un mio commento di natura piu' trascendente potra' fare un salto a tale URL; nel prossimo futuro conto anche di raggruppare i feeds provenienti dall'uno e dall'altro blog in un unico RSS, si' da permetterne l'importazione su Facebook e garantire a tutti la fruizione del Bob-pensiero in ogni sua forma e sfumatura.
Che sia un buon anno per tutti. Un po' anche per me.