In particolare, leggendo il paper che descrive la relazione tra i due progetti si capisce (o quantomeno si intuisce) quello che dovrebbe essere il significato dell'altezzosa polirematica "desktop semantico": un normalissimo desktop environment che permette all'utente di assegnare tags (e tengo a precisare: tags, non metadati nel senso "lobotomystico" del termine) ai files.
Personalmente trovo i tags, ovvero quelli che per definizione sono ne' piu' ne' meno che parole assegnate a qualcosa, sostanzialmente inutili, in quanto impossibili da catalogare e relazionare tra loro: un singolo lemma porta con se' ben poca informazione, senza considerare che, ad esempio, "Lobotomy Project" e "lobotomy" sono due entita' distinte e separate sebbene indichino la stessa cosa. Proprio per questo Hyppocampus contiene metadati, ovvero coppie chiave-valore ben definite e mappate secondo uno schema unico ed univoco per tutti.
Tornando al NEPOMUK: il sopra linkato paper non solo dice veramente poco in merito al progetto in se' (per i primi tre quarti riassume i componenti "legacy" di KDE), ma quel poco e' pure mescolato ad una serie di termini e sigle il cui significato rimane oscuro (o comunque assai poco chiaro) pure dopo visione delle pagine e pagine web che si aprono dopo una breve ricerca, tra cui spicca l'acronimo RDF.
Che e' RDF? In una parola: XML. In due parole: zozzerie XML. A quanto leggo nella relativa pagina su Wikipedia (l'unica che contiene effettivamente qualche indizio accessibile all'intuizione umana, al contrario della serie di pagine dedicate allo stesso argomento sul sito di W3C) altro non e' che una formalizzazione dei metadati in un formato XML, che consta in un tag
Insomma, per farla breve: a quanto mi e' dato di capire, i sostenitori del cosiddetto desktop semantico, modernissimo paradigma di interazione, fanno dell'imprecisione e dell'imperfezione dell'utente (ovvero: colui che definisce i tags per i singoli oggetti) il proprio vessillo, dimentichi del fatto che se siamo qui a discutere del desktop di domani e' proprio perche' quello di ieri era succube dell'utente stesso, incentrato sull'organizzazione gerarchica a directory (sempre definita appunto dall'utente), e non riesce piu' a rispondere alle esigenze di ordinamento e ricerca dettate dalla mole sempre piu' imperiosa di dati da trattare.
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