Pensieri e parole su HCI, home computing, tecnologie desktop e sul Progetto Lobotomy

martedì 11 novembre 2008

Strappando la Rete

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La notizia l'ho letta oggi pomeriggio, e mi ha talmente entusiasmato che la riporto qui: qualcuno ha sviluppato un binding DBus per Javascript. O meglio: una versione taroccata degli engine di Gecko e WebKit in grado di interpretare istruzioni Javascript destinate appunto all'interfaccia verso quello che si sta affermando come lo strumento di IPC standard sul desktop Linux (e non solo).
Il Browser DBus Bridge rappresenta non solo una grande innovazione, ma uno sforzo che oserei definire pionieristico nei confronti della piu' e piu' volte paventata integrazione del Web con il desktop casalingo: con poche righe di codice un sito potrebbe interagire con l'intero sistema operativo locale, non solo per mezzo della pagina visualizzata nel browser ma con tutto il set di altri applicativi utilizzati comunemente dall'utente. Importare ed esportare (o anche combinare) dati da e verso l'Internet non sarebbe piu' questione di usare programmi dedicati e limitati per una specifica area, ma diverrebbe piu' immediato che scaricare un file e salvarlo sul disco.
Con ogni probabilita' questa opera non godra' mai di capillare diffusione (troppo vincolanti le implicazioni sulla sicurezza e sulla privacy, per cui non e' tollerabile che un qualunque sito possa andare a ravanare informazioni che non gli competono, e troppo limitata la diffusione di Linux sul desktop per giustificare una massiccia adozione), ma a parer mio merita comunque una menzione d'onore per la sua semplicita' e la valenza di tecnologia potenzialmente "distruttiva".
Ad ogni modo mi son marcato la pagina al fine di meglio approfondire il tema e tentare (quando avro' tempo...) di lavorarci un pochino sopra, anche e soprattutto all'interno del Progetto Lobotomy.

sabato 8 novembre 2008

Sai che c'e' di nuovo?

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Da tempo non aggiorno questo mio blog (ma certo non e' questa una novita'), ed ora che mi degno di divulgare un mio pensiero esso e' off-topic e pure abbastanza povero rispetto alla linea che qui dovrei tenere. Pazienza, recuperero' in un'altro momento.

Una cosa Microsoft l'ha imparata da Apple. Forse l'importanza del design? Forse l'astuzia di usare software open e dunque sviluppato da altri nei propri prodotti? No: l'importanza dell'hype con cui stuzzicare il pubblico per ogni nuova trovata che si prevede uscira' sul mercato.
In Rete quotidianamente si legge qualche articoletto sul tanto atteso Windows 7, che dovrebbe (sulla carta) riparare il danno economico e di immagine prodotto da Vista e che si narra uscira' a meta' 2009.
Senza entrare nel merito (?!) gran parte delle informazioni che pervengono a noi comuni mortali trattano sulla nuova, strabiliante, mirabolante e rivoluzionaria interfaccia grafica con cui si presentera' il sistema. Questa.
Ora: io sono assai prevenuto nei confronti della societa' di Redmond, dunque il mio giudizio non puo' essere altro che critico e soggettivo, ma in tutta sincerita' non vedo nulla di particolarmente innovativo in quel che mi capita di leggere. Forse sulla scala di magnitudine dei cambiamenti tradizionalmente affrontati da Microsoft (pochi, e raramente sostanziali) questa settima edizione del sistema operativo piu' diffuso al mondo puo' risultare qualcosa di grandioso, ma certamente non lo e' in termini assoluti: ben altro ci vuole per iniziare a strapparsi i capelli gridando al miracolo.

Alla stagnazione intellettuale che tormenta gli ingegneri al soldo di Ballmer accosto un sentito articoletto ad opera di uno dei primissimi sviluppatori dell'X Window System da secoli usato in ambiente Unix: esso incita i programmatori open a non limitarsi ad imitare i prodotti commerciali nell'implementazione delle loro opere, ma a saper osare e proporre soluzioni di interazione uomo-macchina innovative e sperimentali, da testare e valutare col supporto del resto della community. Di mio non posso che dar ragione a questo appello (per chi non lo sapesse: il progetto Lobotomy stesso nacque a seguito di un editoriale dello stesso tono apparso oramai anni fa' online), nel mio piccolo incoraggiando i developers a proporre qualcosa di nuovo ad un pubblico sempre piu' attanagliato dalla ripetizione dei soliti (e spesso insufficienti) schemi.

I grandi sono lenti ed incapaci di muoversi e rinnovarsi al ritmo richiesto dal mercato, questo potrebbe essere il momento di stringere il cerchio e far realmente emergere una alternativa.