Pensieri e parole su HCI, home computing, tecnologie desktop e sul Progetto Lobotomy

sabato 1 marzo 2008

Un Toolkit in 47 Righe

Questa sera, dopo lunghe e difficili elucubrazioni, sono riuscito ad ottenere un risultato per lo schema XML di cui vado parlando da qualche giorno (e non solo): un DTD di 47 righe, che include quasi tutto quello di cui ci sara' bisogno per definire "applicazioni" nel prossimo Lobotomy.
Manca ancora la definizione di un micro linguaggio di scripting che permetta di aggiungere controlli condizionali e fare qualche minima trasformazione al volo sui contenuti, e chiaramente la lista di funzionalita' che sara' possibile invocare dalla "viewer" verso la componente "controller" del nuovo sistema (ovvero: alla serie di daemons che dovrebbero girare indipendentemente dall'interfaccia grafica), ma almeno gli elementi di formattazione ci sono.
Come e' possibile formalizzare un toolkit in 16 tags e qualche attributo XML? La risposta e' semplice: la stragrande maggioranza delle rappresentazioni e' implicito. Sapendo a priori come trattare un certo metadato (in funzione del suo tipo, definito nella lista in LibHyppo: stringa, numero, o booleano che sia) non c'e' necessita' di esporre ad alto livello text entries, checkboxes o altro; c'e' bisogno solo dell'identificativo univoco di tale metadato. E un riferimento al file da cui tale valore si vuole prelevare.
Ora vorrei scrivere il solito paper informale di presentazione del primissimo draft (che sara' di certo pesantemente rielaborato prossimamente) per meglio illustrare i principi su cui si fonda il tutto, e preannuncio che ho gia' definito un prototipo di client di posta in un paio di files XML da 50 righe l'uno da usare come esempio.

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