Pensieri e parole su HCI, home computing, tecnologie desktop e sul Progetto Lobotomy

mercoledì 26 marzo 2008

Apriti Xesam

Ne avevo sentito parlare, me ne accenno' nuovamente l'amico Gigi tempo addietro, solo adesso ne guardo la documentazione. E non mi e' piaciuta.
Xesam si propone come uno standard per astrarre un qualunque storage di metadati (solitamente ad esso viene associato il ben noto Beagle, ma altri indexer sono gia' compatibili o sulla strada per esserlo) e permettere dunque a qualunque applicazione di attingere alla ricca base dati messa a disposizione; un ottimo esempio ne e' un curioso file manager che organizza i files in funzione della data di creazione...
Peccato che l'intera specifica dello standard sia... un protocollo XML! D'accordo che in questo modo si separa nettamente il formato dell'interrogazione dall'implementazione, e che dunque si puo' usare con qualunque linguaggio e nel modo piu' congruo a seconda dell'occasione, ma... Diamine: non esiste uno straccio di libreria di nessuna forma che implementi una qualsivoglia parte della specifica, non un esempio effettivo, l'unico punto di riferimento e' il codice gia' esistente (per lo piu' in C#... Mah...), e manco son riuscito a trovare una lista vagamente completa (e neppure abbozzata) di attributi che secondo il formato e' legittimo chiedere da una parte all'altra.
Mi ero proposto mesi fa' di rendere SubConsciousDaemon compatibile con lo standard, in modo da sfruttare la base dati di Hyppocampus appunto come collezione di metadati interrogabile da applicativi esterni, ma negli ultimi venti minuti mi e' quasi passata la voglia: con delle indicazioni del genere non so fino a che punto il formato si possa diffondere e radicare, e quanto possa realmente affermarsi nella prossima tornata di software desktop-oriented. A parer mio, o chi sa davvero come funziona la baracca (ed ha dunque le necessarie competenze) provvede a fornire qualche strumento piu' concreto che non una sommaria lista di tags XML piu' o meno validi, si' da incentivare l'utilizzo della tecnologia, o non si va da nessuna parte...

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