Pensieri e parole su HCI, home computing, tecnologie desktop e sul Progetto Lobotomy

lunedì 18 agosto 2008

Aurora

Avevo scorto un link a questa cosa tempo addietro, ma poi fattori ambientali mi avevano impedito di approfondire, come al solito me ne ero dimenticato, e ieri contemplando lo stream di del.icio.us ho trovato questo articolo con un nuovo riferimento al video cascato nell'oblio.
L'oggetto della discussione e' Aurora, concepito da Adaptive Path e presentato nel contesto della Concepts Series promossa da Mozilla Labs.
Cos'e'? In parole semplici un browser, all'atto pratico una proposta di modello di interazione ispirata dalla sempre piu' forte spinta del destktop verso il web. Poiche' in un ipotetico futuro la Grande Rete sara' contenitore unico ed universale di informazioni ed applicativi software, l'unico programma con cui l'utente interagira' sara' appunto il browser, modificato e potenziato rispetto a quanto siamo abituati oggi ma pur sempre un browser.
Nella visione di Adaptive Path il programma non solo permette di renderizzare le pagine web (ed e' il minimo...) ma organizza anche la cronologia secondo un ordinamento basato sulle correlazioni semantiche dei contenuti visualizzando poi i dati in gruppi separati navigabili secondo una modalita' spaziale. Non troppo dissimile da quanto vuole fare ItsMe, con la differenza che in Aurora la creazione e la gestione dei gruppi, al pari di pressoche' ogni altro compito di processamento, sembra essere molto piu' automatizzata e a discrezione dell'algoritmo interno.
Nella pagina del concept si trovano almeno quattro video di cui uno solo, il primo, ha una qualche parvenza di realismo, gli altri tre mi sembrano assai pacchiani sebbene in fin dei conti neppure cosi' infondati: i formati universali che descrivano i dati secondo sintassi comprensibili (e dunque elaborabili) dalla macchina si stanno propagando, devices delle dimensioni di una carta di credito non sono ancora possibili ma il progresso delle tecniche di miniaturizzazione lascia pensare che un giorno ci si possa arrivare, ed in merito alla scenetta del terzo filmato non e' poi cosi' impossibile reperire informazioni su un prodotto commerciale facendogli semplicemente una foto considerando che gia' adesso esistono strumenti che associano immagini uguali o simili tra loro (giusto oggi e' entrato in private beta TinEye).
Morale della favola: stiamo tornando al thin client? Stiamo tornando ad usare semplici terminali che vanno a pescare software ed informazioni su macchine remote, cosi' come in voga agli albori della scienza informatica quando un singolo mainframe serviva le richieste di un numero di utenti sparpagliati nel laboratorio con davanti un monitor, una tastiera e null'altro? Forse si (con l'ovvia sostituzione del mainframe con il Cloud Computer), forse no. Ed e' un bene? Forse si, forse no. Di buono in questa prospettiva c'e' la garanzia di accesso ad informazioni sempre aggiornate ed arricchite programmaticamente mischiando i dati dell'utente con il flusso proveniente dal resto della Rete, di cattivo (oltre alle ovvie considerazioni sulla privacy, ma oramai ho smesso di credere che in un mondo interconnesso possa esserci molto spazio per l'intimita'...) c'e' l'eccessiva esposizione e contaminazione di quegli stessi dati, cosi' mutevoli e soggetti a cambiamenti non necessariamente richiesti e graditi. Per non considerare il rischio portato dal fatto di centralizzare il point of failure di qualsiasi attivita' sociale, economica e ricreativa su un'unica struttura (l'Internet) e su un numero limitato di providers per i servizi essenziali.
Piu' passa il tempo e piu' sono convinto della soluzione del "Personal Cloud" (che bel nome, l'ho inventato adesso! Dovrei registrarlo sperando che mi vada meglio che a Dell ;-) ) la cui struttura e' stata menzionata in un precedente post: una rete di macchine personali, alcune da portare con se' ed altre con cui arredare la casa, che interagiscano pienamente tra loro ed in modo contenuto con l'Internet, in modo da usufruire delle potenzialita' della moderna tecnologia senza poggiare necessariamente tutto su pochi nodi cruciali e senza sacrificare troppo alla privacy o al pieno possesso dei propri contenuti.
Sara' sara' l'aurora...

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