L'altro giorno ho acquistato un libro (usato) su Amazon. Oltre a segnalare il fatto in se' (e' il primo acquisto di un bene materiale che effettuo sull'Internet...), il motivo della menzione su questo blog e' da ricercare nella natura del libro stesso: "The Humane Interface" del mai sufficientemente compianto Jef Raskin.
Per sapere chi sia stato Raskin rimando alla pagina su Wikipedia, di cui consiglio lettura a tutti coloro che non sanno a chi mi stia riferendo: se state usando un sistema operativo dotato di interfaccia grafica (un sistema qualunque ed una interfaccia una qualunque...) e' opportuno sapere a chi dovete cio'.
Gia' possedevo una copia... ehm... digitale "di valutazione" del libro, ma ho voluto procedere con l'acquisto della copia cartacea onde poterne consultare spesso e velocemente i contenuti: dal poco che ho avuto modo di leggere (la mia "copia di valutazione" e' assai scarsamente navigabile, stramaledetto chi ha inventato il formato CHM...) ed apprezzare, il volume offre una infinita' di spunti per la costruzione di interfacce grafiche *realmente* usabili, che vadano al di la' dei soliti preconcetti e delle solite abitudini.
"Una provocazione", viene definito da uno dei commenti trovati su Amazon, ma una provocazione generata da chi ha inventato quello che ad oggi e' lo standard di fatto sui monitor del mondo intero e dunque degna quantomeno di considerazione.
Non nascondo di sperare di essere largamente ispirato da questa lettura durante la definizione del prossimo Synapse e della libreria Kiazma: staremo a vedere quanto riusciro' a elevarmi al di sopra dei miei stessi preconcetti e ad aderire alla drastica visione di Raskin.
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