Pensieri e parole su HCI, home computing, tecnologie desktop e sul Progetto Lobotomy

venerdì 16 aprile 2010

Faldoni VS Database

L'altro giorno mi sono recato con un amico presso un piccolo produttore agricolo con lo scopo (che non intendo qui approfondire nel dettaglio) di appurare come utilizzasse lui il computer nello svolgimento delle sue pratiche burocratiche e produttive. Ne e' emerso uno scenario perfettamente prevedibile e scontato, ma non per questo meno disarmante: il PC viene usato pressoche' esclusivamente come macchina da scrivere, per compilare bolle e fatture da stampare e maneggiare poi analogicamente (= su carta).
L'apoteosi dello sconforto l'ho raggiunta quando il suddetto agricoltore (lui, come lo potrebbe fare la stragrande maggioranza dell'utenza informatica di basso livello odierna) ha apertamente ammesso che il computer, massima espressione della scienza tecnologica nella sua esistenza rurale, e' un problema inevitabile piu' che una soluzione desiderabile: difficile da usare, incomprensibile, caotico, con l'unico pregio che con un paio di copia&incolla si velocizza qualche sporadica operazione nella compilazione dei moduli che se altrimenti fatta a mano richiederebbe piu' tempo. Mentre diceva cio', io guardavo il vicino armadio carico di faldoni e carte accumulate dopo essere uscite dalla stampante del vituperato marchingegno digitale, certamente perche' il personaggio riesce meglio a scartabellare e cercare cio' che gli serve su supporto fisico anziche' tra le cartelle virtuali del filesystem.
Del resto, neppure mi sento di dargli tutti i torti: il computer ha un costo, cosiccome la licenza di Excel installata sopra (suppongo sia stato originale, acquistato in bundle con la macchina numerosi anni addietro, e se anche fosse stato pirata glielo ha installato qualche pseudo tecnico in qualche negozietto di informatica facendosi comunque pagare per il disturbo), e tale applicativo viene usato per compiti ben piu' complessi ed avanzati che non quelli per cui e' stato ideato. L'acquisto di un software specifico per la sua attivita' costerebbe 3000 euri (e non e' una stima: il programma esiste davvero e gli e' stato offerto esattamente a quella cifra), e per esperienza gia' so che si tratterebbe comunque di un accrocchio Visual Basic + Access messo in piedi alla meno peggio con lo scopo esplicito dell'azienda produttrice di trarre profitto ulteriore con i corsi per sommariamente imparare ad usarlo e l'assistenza. Pertanto ci si arrangia con quel che si ha, ovvero qualche programma realizzato da vendors diversi tra loro nient'affatto integrati, con interfacce diverse e carichi di features introdotte per giustificare le nuove release, e appena possibile si ricorre al tasto "Stampa" per portare le informazioni importanti fuori dal ronzante scatolone di plastica e alluminio.
Non oso neppure immaginare cosa la piu' scarsa e umile tecnologia digitale oggi esistente potrebbe realmente fare per quest'uomo: i dati, se immessi in un database, potrebbero essere spulciati e tra loro intersecati con dettaglio estremo in pochi secondi; le anagrafiche di fornitori e clienti, se formattate in hCard e gestite direttamente dagli interessati, potrebbero essere pescate dall'Internet ed aggiornate automaticamente, e istantaneamente accessibili digitando tre caratteri del nome; i documenti potrebbero calcolarsi per conto proprio quantita' totali, prezzi totali, IVA e altri parametri burocratici partendo da pochi valori relativi alla merce ricevuta o da consegnare; gli stessi totali potrebbero essere trasmessi al commercialista in formato digitale, e questo potrebbe a sua volta importarli nel suo proprio programma per farci quel che deve farci; i pagamenti, se trasferiti per via telematica, sarebbero usati seduta stante per computare bilanci ed introiti (o al contrario innescare sollecitazioni automatiche se non arrivati in tempo). Senza parlare del risparmio di carta, inchiostro e spazio.
Se nell'Anno Domini 2010 tutte le attivita' produttive e commerciali ancora non hanno trovato nella tecnologia un valido ed appropriato supporto la causa non e' solo delle ovvie resistenze riscontrate presso il grande pubblico nei confronti delle novita' ma anche e soprattutto da imputare a coloro che dovrebbero provvedere alla messa in opera di questi semplici e talvolta persino banali (per un tecnico, intendo) strumenti, e che speculano sulla scarsa consapevolezza e dimestichezza dei propri clienti per spremere ogni singolo centesimo dalla loro ingenuita'.
Le cose possono cambiare. Devono cambiare. Poche righe di codice, se stese con criterio, possono allo stesso tempo ridurre il tempo (e dunque il costo) necessario a svolgere una operazione, aiutare a massimizzare i profitti incentivando particolari scambi monetari, e salvare un albero destinato a diventare carta da stampa. E' venuta l'ora di iniziare a scriverle.

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