Pensieri e parole su HCI, home computing, tecnologie desktop e sul Progetto Lobotomy

lunedì 19 ottobre 2009

Hands on Google Wave

In merito a Google Wave ho gia' fatto un commento (negativo) ai tempi del suo annuncio e della pubblicazione del lungo video di presentazione. Ora che grazie ad un amico ho ottenuto un invito ed ho potuto provarlo con mano, aggiorno il commento e lo rendo ancora piu' negativo.
L'intera Internet, o quantomeno coloro che gia' hanno ottenuto il modo per fare qualche prova col suddetto prodotto, si chiede a cosa serva: non e' uno tool di instant messaging perche' i messaggi sono disposti in threads, non e' un forum perche' e' realtime, non e' uno strumento di editing collaborativo perche' ha una struttura predefinita. Insomma non e' nulla di gia' noto, ma al tempo stesso prende tutti i difetti dei canali menzionati sopra: e' lento e macchinoso come un forum e per pubblicare un nuovo messaggio c'e' da cliccare qua e la', essendo realtime non e' banale tenere una conversazione con qualcuno in quanto viene spontaneo rispondere prima che l'altro abbia finito di esprimersi completamente, ed ha un modello gerarchico dunque non puo' essere usato per scopi "generici" come un foglio su Google Docs.
A seguito del test drive, i miei dubbi diventano certezze: questa baracca non serve a niente. In molti si scervellano per cercare di dargli un significato, una dimensione, un ruolo, ma credo che sforzarsi di assegnare un titolo ad un prodotto solo perche' proviene da una fonte (piu' o meno) amata come Google sia un eccesso. Ammetto di non aver letto proprio tutte le recensioni quotidianamente proposte, ma tra tutte quella che maggiormente mi ha colpito e' questa qui: l'autore sostiene che l'utente piu' indicato per Wave sia quello che in genere e' il peggior consumatore di tecnologia informatica, ovvero l'utente business/corporate, quello che ancora non ha scoperto l'IM o gli altri ammenicoli collaborativi online e a tutt'oggi scambia coi suoi pari via mail gli stessi documenti centinaia di volte per apportare modifiche e correzioni. Ma io mi domando e chiedo: se questo "utente tipo" e' talmente radicato alle sue abitudini da non aver manco mai pensato ad aprirsi il piu' stupido account MSN (e figuriamoci un account su Zoho), come si spera che da un giorno all'altro inizi ad usare Wave???
Da notare poi che codeste mie critiche si limitano al puro scopo funzionale dell'applicazione, in quanto se dovessi puntualizzare anche sul versante tecnico non finirei il post entro oggi: l'interfaccia e' ridondante, non fa niente eppure ci sono troppi tasti e pulsanti e icone (quasi che lo scopo fosse quello di dimostrare la fighettosita' di una applicazione realizzata con GWT anziche' impostare un frontend chiaro ed intuitivo), l'organizzazione dei contenuti e' abbozzata, innumerevoli i difettucci legati alle notifiche ed all'allineamento dei messaggi nonche' le incoerenze dell'interazione. Cui si sommano le limitazioni contingenti di ogni applicazione web, che essendo vincolate all'interno del browser non hanno modo di interagire col window manager e dunque portare all'attenzione dell'utente notifiche e segnalazioni.
Se mai Wave avra' un qualche riscontro e sara' usato da qualcuno il merito sara' certamente piu' della campagna di marketing e dell'hype sorto intorno a codesto oggetto che non per un reale valore operativo. Chi ancora non ha un invito non se ne disperi troppo, non si sta perdendo niente e puo' tranquillamente attendere l'apertura del servizio a tutti.
Anche oggi, l'Internet resta la stessa.

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