Pensieri e parole su HCI, home computing, tecnologie desktop e sul Progetto Lobotomy

sabato 30 gennaio 2010

1000000 Ways to Configure

Per una volta, mi trovo a dar ragione ad Aaron Seigo: codesto articolo non sta ne' in cielo ne' in terra.
L'autore di quest'ultimo mette in discussione i miglioramenti in termini di usabilita' del progetto KDE4, completa riscrittura e revisione del ben noto K Desktop Environment, usando come (infelice) argomentazione la decimazione delle proprieta' configurabili in gwenview, image viewer incluso appunto in tale ambiente. Credo che di per se' questo stringatissimo riassunto basti gia' a farsi una idea dell'inconsistenza della posizione assunta, secondo cui per induzione un software "usabile" e' quello che mette l'utente in condizione di rifinire ogni singolo comportamento dell'applicazione anche laddove tale comportamento sia del tutto secondario e minimale, anziche' fare quel che s'ha da fare e basta. Anche volendo condividere l'opinione generale in merito alla scarsa maneggevolezza ed intuitivita' di KDE4 (di cui recentemente ad esempio mi e' capitato di metter mano all'edizione dedicata ai netbooks: totalmente incomprensibile), comunque viene qui presentata nel peggiore dei modi ed assumendo quello che forse e' il meno rappresentativo dei casi.
Contrariamente a quanto asserito, gli sviluppatori di gwenview meriterebbero un premio per aver rimosso l'armageddon di pulsantini, opzioncine, caselline e iconcine che era il loro pannello di configurazione. E che, non dubito, sono stati via via aggiunti solo ed esclusivamente per la pigrizia del momento nell'individuare un comportamento realmente valido e delegando al disgraziato utilizzatore l'onere di prendere una decisione. Il fatto che l'applicazione ne risulti meno configurabile e personalizzabile, al limite dell'estremo (e della pazzia), e' del tutto irrilevante ai fini pratici: la fascia di utenti disposti a passare un pomeriggio a tarare manualmente la dimensione della cache, o mettersi col righello a scegliere l'esatta larghezza dello spazio vuoto tra una immagine e l'altra, e' infinitesimale o nulla rispetto alla quantita' di persone che desiderano avere un programma che gli permetta di navigare tra le proprie immagini senza patemi. Quei quattro power-user in croce che volevano essere in grado di selezionare ogni minimo dettaglio si sentono "frustrati" di queste nuove limitazioni? Ebbene: il loro sacrificio e' compensato dalla mancata frustrazione di tutti gli altri, la stragrande maggioranza, che facilmente si sarebbero persi in quel marasma di quisquillie gustosamente tecniche rinunciando a fare quello che volevano. E poi i suddetti quattro hanno pur sempre il codice sorgente a disposizione: con quello a disposizione, ed un compilatore, sono liberissimi di cambiare ancor piu' impostazioni di quante siano immaginabili all'interno di un pannello grafico.
Pertanto: un plauso al team gwenview e di tutti gli altri sotto-progetti KDE che hanno approfittato o stanno approfittando della migrazione da 3 a 4 per rimuovere quanti piu' orpelli e facezie possibili tra quelle che si sono accumulate col passare del tempo nelle loro creazioni, e che con buon senso hanno deciso di pensare piu' ai propri utenti che non all'assecondamento del proprio ego programmatorio.

2 commenti:

No Name ha detto...

Ciao Roberto-MadBob-Guido come stai? Che si dice da quelle parti? Sono Enri, quel di Vicenza, ti ricordi?

Roberto -MadBob- Guido ha detto...

Oh, cielo! Enri!!! Come stai???
Qui si tira a campare, si lavora come al solito.

Dai tempi in cui c'eri anche tu, il Progetto Lobotomy (il fu' BrainTop) ha subito una leggerissima deriva ;-) . Non che sia morto, ma mi son dedicato piu' alle pippe mentali che allo sviluppo, dunque non c'e' molto da dire o vedere. Ora come ora ne sto "riciclando" alcuni concetti per applicazioni semantiche basate su Tracker, dunque in qualche modo continuo a lavorarci :-P !