Devo ancora finire di stupirmi guardando i piccoli demo di utilizzo del recentissimamente annunciato Processing.js, ma poiche' la pagina risulta correntemente slashdottata e di difficile consultazione ne approfitto per riportare qui qualche commento a caldo.
Cos'e' Processing.js? Il port Javascript dell'omonimo framework Processing, dedicato all'elaborazione grafica di alto livello e sviluppato in Java. E a cosa serve? Ad eseguire trasformazioni di elementi grafici direttamente nella pagina del browser. Consiglio ovviamente di dare uno sguardo alla pagina dell'annuncio del progetto per rendersi conto di cosa cio' significhi, ma basti dire che gia' qualcuno mormora di una possibile sostituzione di Flash con questo tipo di engines Javascript per il web.
Questo potrebbe sembrare l'ennesimo hack simpatico e divertente fatto dall'ennesimo developer in vena di perdere tempo giocherellando con un poco di codice, destinato ad essere dimenticato una volta scivolato al fondo della homepage di Slashdot, ma ho l'impressione che questa sia una tecnologia di carattere "distruttivo" nei confronti del web design: allo stesso modo in cui le micro-librerie Javascript come script.aculo.us, mootools, jQuery et similia hanno cominciato a proliferare subito dopo che la manipolazione del DOM e dei CSS sono divenuti pane quotidiano per gli sviluppatori di applicativi web (o meglio: Web2.0), o come l'XMLHTTPRequest divenuto cosi' popolare dopo anni di oblio in seguito allo sfruttamento massivo da parte di Google, anche la manipolazione avanzata della grafica in Javascript ha tutte le carte in regola per scatenare una nuova ondata di librerie, estensioni, tools ed amenita' di ogni tipo pronte per essere massicciamente usate prima dai maniaci domestici dell'innovazione homebrew e poi dai grandi colossi che determinano l'andamento della Rete globale.
Quel che piu' mi affascina di questo nuovo giocattolo per nerd e' il nuovo grado di flessibilita' e scalabilita' offerto all'interno del set di tecnologie usabili dai web developers, in quanto contrariamente al gia' menzionato Flash (che nonostante la recente apertura da parte di Adobe e' e rimane uno strumento chiuso ed isolato rispetto al resto) un canvas grafico trattato in questo modo puo' andare a pescare i dati da un server remoto in tempo reale (ed asincronicamente) e risultare assai piu' trasparente e facile da gestire per chi gia' lavora con i moderni tools oggi a disposizione.
Traslascio per ora i commenti personali sull'impiego di questo genere di orpelli nell'implementazione di pagine web, limitandomi a sperare che il loro utilizzo sia sempre ponderato e misurato in modo da risultare una vera innovazione e non uno sperpero di risorse al solo fine di pavoneggiarsi con amici e colleghi.
Il web cambia, si crea e si distrugge, non sempre e' facile starci dietro. Ma l'importante e' che ci sia qualcuno davanti.
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