Pensieri e parole su HCI, home computing, tecnologie desktop e sul Progetto Lobotomy

domenica 10 maggio 2009

Social Software

Nella 2020 FLOSS Roadmap, il documento (assolutamente non ufficiale, ma comunque fonte di ispirazione) che descrive i punti chiave in cui sviluppare e promuovere il software libero nei prossimi anni affinche' possa viralmente innestarsi sul panorama IT precedendo le controparti proprietarie (ed alla fine conquistare il mondo!!! Mhuahahaha!!!), uno spazietto e' dedicato al "Social Software".
Mettendo le mani avanti in merito al significato che tale buzzword dovrebbe avere, e che nella mia interpretazione differisce dalla definizione fornita da Wikipedia, il termine mi ispira un concetto che val la pena di esplorare ed implementare, o quantomeno di uniformare a partire dalle gia' esistenti sporadiche incarnazioni. Tale concetto e' quello di applicare una dimensione "social" (nell'accezione di "social networking") alla distribuzione del software, integrando servizi collaterali come il rating e l'aggiunta di commenti per ogni pacchetto installabile per mezzo del package manager, si' da arricchire quasi passivamente la documentazione relativa alle applicazioni accessibili dagli utenti.
L'idea e' tutt'altro che nuova, viene gia' marginalmente applicata in Ubuntu (che rappresenta la popolarita' delle applicazioni con delle stelline di merito) ed in Entropy (il package manager di Sabayon, progetto che ho modo di seguire abbastanza da vicino e che non nascondo abbia in buona parte influenzato la mia posizione sui temi qui trattati), ma trattandosi di applicazioni indipendenti, non compatibili e limitate risultano solo parzialmente utili ai fini dello sfruttamento intensivo dell'idea. Per questo motivo ho gia' provveduto a gettare il sasso nello stagno di PackageKit, progetto FreeDesktop che punta all'astrazione del package management sulle piu' disparate distribuzioni ed esporre questa funzionalita' in modo che sia programmaticamente raggiungibile anche da applicativi che non siano il package manager in senso stretto, ed attendo qualche commento in merito.
In un futuro il proposito potrebbe essere esteso anche a forme di contenuti "user generated" piu' significativi che non gli sterili commenti, come ad esempio una maggiore interazione in caso di errore dell'applicazione (e conseguente bug report) e l'avanzamento di idee e proposte per nuove features e migliorie: anche in questo caso esistono gia' parziali implementazioni dai singoli vendor (ad esempio Firefox provvede a presentare il dialog di bug reporting in caso di errore, mentre il team Ubuntu gestisce un suo proprio collettore di suggerimenti online), e provvedere una soluzione unica, riusabile e facilmente gestibile (per evitare gli ovvi doppioni che scaturirebbero da una adozione di massa del sistema, da individuare nel modo piu' automatico possibile) permetterebbe di incrementare notevolmente le possibilita' di produrre software di gran qualita'.
Il sofware libero siamo noi, dunque tanto vale fornire strumenti efficaci per lo svolgimento del proprio compito.

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