Pensieri e parole su HCI, home computing, tecnologie desktop e sul Progetto Lobotomy

domenica 10 luglio 2011

Social Cloud

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Come in diversi altri casi passati, scrivo questo post piu' per avere un appunto personale reperibile in futuro che per condividere una idea fatta e finita: per ora si tratta solo di una meditazione, non approfondita e non documentata (e dunque potenzialmente fallace), ma chissa' che non sfoci in un (ennesimo!) progetto da sviscerare.
Tutto e' nato dalla combinazione di diversi fattori: il mio recentissimo ingresso in Google+, la mia occasionale lettura della mailing list degli sviluppatori presso la Freedom Box Foundation, e una mezza chiaccherata in chat con un amico.
Sul primo non c'e' molto da dire, bene o male e' sempre la solita frittata: si condividono le foto, lo status e commenti di ogni tipo e genere, si leggono quelli degli altri, ma il progetto non porta nulla di nuovo sul fronte dell'innovazione. Sulla seconda ci sarebbe molto piu' da riferire, ma riassumo in una semplice frase: una congrega di nerd che si fanno pippe cosmiche sulla privacy e sulla crittografia senza riuscire ad individuare i reali problemi, le reali esigenze e le reali soluzioni. Fino a qui, il punto e': sulle tecnologie "social" esiste il totale monopolio delle grandi corporation, le quali per contratto posseggono tutto quello che gli utenti pubblicano e fanno a gara per rendersi incompatibili le une con le altre ostacolando cosi' di fatto l'esplosione delle reali potenzialita' del concetto, mentre i presunti difensori delle liberta' digitali sono del tutto incapaci di fornire alternative sia perche' perdono tempo ad inveire sia perche' oggettivamente riscrivere l'intero stack di software libero orientato al web per venire incontro alle nuove prospettive non e' cosa semplice o banale.
Veniamo dunque al sodo.
La menzionata chiaccherata di ieri sera verteva sulla dispersivita' dei materiali che transitano sui social network, in quanto ognuno scrive ogni cosa ed e' difficile estrarre dal flusso costante di caotiche informazioni qualcosa di specifico. Ironicamente ho consigliato all'amico di lasciar perdere i social e procurarsi un aggregatore di feed RSS con cui seguire i blog tematici che trovava, e all'osservazione che i feed RSS non sono interattivi (un post non puo' essere commentato direttamente dal feed reader, ne' tantomeno essere "like"ato) ho replicato che esiste gia' una estensione RSS che permette di integrare i commenti. Ma, effettivamente, solo in lettura.
Alche', sorge spontanea la domanda: e se i feed RSS fossero commentabili? Cioe': se esistesse una API standard, estremamente banalizzata, che permetta di spedire un commento o una nota ad un hook indicato nel feed senza necessariamente accedere al blog/sito da cui e' stato prelevato, permettendo l'integrazione esterna dell'intero processo di comunicazione? In un colpo solo si riprodurrebbe una delle funzionalita' essenziali dei social network, ovvero la pubblicazione di testi, la loro aggregazione e la possibilita' di rispondere, ma al di fuori dei social network, percui ognuno potrebbe pubblicare usando Wordpress (su wordpress.com o hostato privatamente), o identi.ca (idem), o qualsiasi altra cosa che generi un RSS. E ci vorrebbe poco ad estendere la stessa nozione a foto (Gallery, Mediagoblin...), links (scuttle), e ogni altro genere di contenuto tipato per cui esista una piattaforma web in grado di distribuire.
Come fare a "farsi amica" una persona? La si cerca con WebFinger o si importa un file FOAF o hCard contenente l'insieme di feeds RSS che indicizzano i suoi contenuti. Come fare a seguire i contenuti generati da tale persona? Con un qualsiasi feed reader (desktop o web) arricchito con il supporto all'ipotetica nuova estensione per la scrittura dei commenti.
In un certo qual modo le Web Activities promosse recentemente da Mozilla (ed ancora in fase ultra-sperimentale) vanno in questa direzione, proponendo uno strato operativo all'interno del browser che permetta di integrare servizi web diversi cercando il minimo comun denominatore delle rispettive API ed incrociandole tra loro, ma il succo resta lo stesso: che esista un protocollo standard o un "dispatcher" estendibile per mezzo di plugins, l'obiettivo resta sempre quello di mettere insieme i vari componenti che compongono il web. Costituendo quella che potrebbe essere definita (molto fuffosamente...) "social cloud": una galassia di applicativi separati ed indipendenti tra loro, sparpagliati sull'Internet, che convettano dati ed opinioni senza alcuna forma di centralizzazione.
Gia' lo dissi, e qui lo ripeto: il segreto del successo non sta nel re-implementare daccapo Facebook (o Google+ che dir si voglia), ma nell'utilizzare in modo sensato e ponderato quel che gia' esiste.